Spazio creativo: Delia Del Carril

Inaugurazione Mercoledì 24 Maggio 2023  ore 18.00

Gorizia si prepara a parlare di donne nella storia con l’edizione di “E’ storia 2023” e noi abbiamo pensato di stare nell’argomento con una mostra dedicata a Delia del Carril, un’artista straordinaria con una storia altrettanto straordinaria.

 

Una biografia al centro degli eventi

Delia nacque nel 1884 in una facoltosa ed influente famiglia argentina di estancieros che ebbero la lungimiranza di dare un’educazione europea ai numerosi figli (13 in tutto) organizzando imponenti trasferte della famiglia di sei mesi all’anno a Parigi. La famiglia ogni volta portava con sé carovane di masserizie con al seguito la servitù, animali da cortile e due mucche da alloggiare in un appartamento al piano terra in pieno centro per “non cambiare il latte” ai bambini.  Anni dopo Luis Buñuel e Salvador Dalì, influenzati dai racconti di Delia, inserirono l’episodio della mucca che sale in un appartamento nel loro film surrealista L’âge d’or.

Delia del Carril

A Parigi Delia,  seppur insofferente della rigida educazione delle suore, venne a contatto con letture ed eventi culturali stimolanti e scoprì l’emancipazione femminile, in un percorso che la portò all’ateismo.

Nel 1917 la giovane Delia sposò di nascosto un giovane dandy argentino con quale intraprese un lungo viaggio nel continente panamericano, da Valparaiso diretti in Giamaica, poi New York, fino all’Alaska.

Durante la Prima Guerra Mondiale molti artisti sfuggirono alla catastrofe in lunghe tournée in sudamerica: Buenos Aires divenne un luogo culturale di attrazione mondiale per scrittori, musicisti, compagnie di ballo (arrivarono fra l’altro

Les Ballets Russes di Sergej Diaghilev, Vaslav Nijinsky, Igor Stravinskij, Ernest Ansermet). Il gruppo Martin Fierro che raccoglieva i principali scrittori e poeti argentini divenne un punto di riferimento d’obbligo: in una foto scattata in occasione della visita di Filippo Tommaso Marinetti a Buenos Aires, Delia del Carril gli è seduta accanto.

Negli anni ’20 Delia visse per lunghi periodi con il marito a Parigi, dove frequentarono gli ambienti artistici e letterari più disparati; tramite il collezionista argentino Alfredo González Garaño conobbe Paul Guillaume che li introdusse nell’ambiente artistico: Pablo Picasso,  André Derrain,  Amedeo Modigliani, Giorgio de Chirico, sono solo alcune delle loro conoscenze. Delia in particolare frequentò assiduamente gli studi di Fernand Léger e André Lhote dai quali prese anche lezioni di pittura. Furono assidui nella libreria di Adrienne Monnier dove conobbero gli autori più noti del momento: Valerie Larbaud, André Gide, Léon Paul Fargue, Blaise Cendrars.

Nel 1929 Delia, divorziata dal marito, viaggiò nuovamente a Parigi dove frequentò l’Academie Moderne, la scuola privata di pittura che Léger aveva aperto al n° 86 di Rue de Nôtre Dame de Champs; dal grande maestro apprese non solo quegli elementi basilari della pittura che riemergeranno così prepotentemente anche nelle sue ultime opere, ma anche i primi rudimenti di quello che diventerà una delle sue ragioni di vita: il materialismo storico.

Seguì un periodo di grande attività per Delia:  Victoria Ocampo la coinvolse nel suo progetto di rivista, per cui si recò a Montecarlo in visita al poeta e artista indiano Rabindranath Tagore e a New York ad incontrare lo scrittore statunitense Waldo Frank e il regista sovietico Sergej Èjzenstein che aveva già conosciuto anni prima a Parigi. 

Di ritorno in Francia approfondì sempre più il tema delle problematiche sociali fino ad aderire su invito di Luis Aragon all’Association des écrivains et artistes révolutionnaires, della quale facevano parte molti scrittori e artisti surrealisti. Successivamente, Rafael Alberti e María Teresa León si trovarono di passaggio a Parigi: la convinsero a recarsi in Spagna.

Nel 1934, a 50 anni, Delia partì per la Spagna la cui esperienza repubblicana rappresentava un’isola di speranza in un’Europa travolta dal dilagare dei fascismi. Fin dal suo arrivo a Madrid si dedicò totalmente a quella causa che corrispondeva perfettamente alla sua personale evoluzione ideologica. Parlava correttamente l’inglese ed il francese: una delle sue prime mansioni fu accogliere e indirizzare i nuovi arrivati, divenne fedele interprete nella compilazione dei dossier e traduceva corrispondenza e documenti. Fra i volontari di quelle che diventeranno Las Brigadas Internacionales era conosciuta con il nomignolo affettivo di “Hormiguita” datole dal pittore cileno Isaías Cabezón per la sua attività instancabile: lo portò fino alla morte. Divenne poi collaboratrice dell’ Alianza de intelectuales di cui era segretario Rafael Alberti, canalizzò la sua passione per il canto nel Coro Obrero e nel tempo che le rimaneva seguiva la sua vocazione per la pittura. 

In Spagna nacquero solide amicizie destinate ad attraversare gli eventi: Gerda Taro, Frank Capa, W. S. Hayter,  Wilfredo Lam, il Comandante Carlos, Tina Modotti sono alcuni dei nomi. Diventò una habitué della casa del diplomatico cileno Carlos Morla Lynch dove conobbe Federico García Lorca.

In questa straordinaria cerchia Delia conobbe Pablo Neruda, allora console a Madrid, già sposato e padre di una figlia inferma. Era più giovane di lei di vent’anni, ma questo non impedì che fra i due fiorisse un’intensa relazione amorosa, per la quale il poeta lasciò la prima moglie olandese e la loro figlia inferma dalla nascita.

A causa delle note simpatie di Neruda per i comunisti, all’avanzare delle falangi franchiste la sua posizione divenne scomoda e fu destituito, i due si trasferirono in Francia, dove Delia si prodigò per introdurre Pablo negli ambienti artistici e politici parigini, lo presentò fra l’altro a Luis Aragon e a Elsa Triolet.

Neruda fu poi nominato console in Messico e la coppia vi si trasferì, ritrovando gli amici Diego Rivera, Frida Kalho, David Alfano Siqueiros, Vittorio Vidali (Comandante Carlos) e Tina Modotti, che poco prima di morire era in loro compagnia.

Nel 1943 Delia e Pablo rientrarono in Cile e Delia acquistò una casa con giardino in Avenida Lynch Norte 164 che battezzarono “Milchoacán de los Guindos”. Si fece costruire un atelier per dedicarsi alla pittura, mentre in fondo al giardino la coppia fece realizzare un piccolo teatro in ricordo del loro amico Federico García Lorca, perché vi si rappresentassero le sue opere. La nuova casa diventò subito il luogo di incontro privilegiato per l’ambiente culturale e politico progressista.

Nel 1948 le prese di posizione pubbliche di Neruda contro le repressioni del governo gli valsero un mandato d’arresto:  i due dovettero riprendere le loro peregrinazioni e riuscirono rocambolescamente a tornare in Europa. Delia raggiunse Pablo in Polonia e lo seguì in Messico, in Unione Sovietica, in Mongolia, in Ungheria, in Romania, in India e in Cina, fino a installarsi a Napoli, ospiti di Paolo Ricci. Tempo prima, in Messico, Neruda aveva conosciuto Matilde Urrutia, una giovane cilena con ambizioni di cantante e fra i due era nata una relazione clandestina che perdurava a Capri e di cui Delia non si rese conto. Pablo l’aveva convinta a rientrare in Cile per favorire un suo ritorno e solo per caso lei venne a conoscenza dell’infedeltà: profondamente offesa e tradita decise di stabilirsi nella casa di Avenida Lynch, cancellando letteralmente Neruda dalla propria vita.

Delia del Carril e Pablo Neruda

Nel 1954 Delia partì per Parigi, dove aveva deciso di imparare la tecnica dell’incisione nell’Atelier di W. S. Hayter, di cui era stata amica e traduttrice in Spagna nel 1936. All’età di settant’anni dunque, fragile e fortissima, iniziava una nuova esistenza, dedicandosi completamente all’arte. Poi le prime mostre collettive con gli altri incisori del Taller 99, le prime vendite nella galleria Central de Arte, aperta da Carmen Waugh e nel 1960 la prima personale alla Galería Beaux Arts a Santiago. Nel 1962 espose a Parigi e a Mosca e nel 1964 la Universidad de Chile organizzò la prima mostra della sua opera grafica. Proprio in quell’anno si ruppe il bacino: non le impedì di continuare a lavorare ed esporre. Così nel 1969 la troviamo a Parigi nella galleria Josette Peron e in Argentina (Galería Lirolay). Nella mostra che le organizzò Carmen Waugh a Buenos Aires nel 1971 venne presentata da Rafael Alberti:

Delia, Delia nei giorni più felici di Spagna,
Delia in quelli tristi e chiari della guerra,
Delia toccata sempre dalla grazia,
Delia sempre così bella
leggiadra e Delia fiore di unico stelo inflessibile.
Delia ieri,
Delia oggi
nel nostro cuore di fronte allo stupore
del vento giovanile dei tuoi cavalli
che ti sollevano in vette, Delia, oh Delia,
portati dal soffio
della tua impetuosa e sicura mano.

E qui arriviamo al momento in cui si crea il legame fra questa mostra e la storia intensa di Delia Del Carril: Luciano Martinis, giunto in Cile nel 1972 per svolgere il suo servizio civile come professore di Comunicazioni Visive all’università Cattolica di Santiago fu accompagnato alla casa di Avenida Lynch a conoscere Delia, che ogni venerdì accoglieva gli amici.  Divenne un habitué, incaricandosi anche di aiutare l’anziana artista nel suo lavoro. Decisero così di realizzare la tiratura in quattro copie di tutta l’opera grafica di Delia, fu un lavoro lungo e reso ancora più complicato dalla carenza di carta. La serie presentata nello Spazio Creativo della Casa del Gastaldo è una di queste quattro, affidata a Luciano perché la portasse in Europa.

Domanda di esportazione delle opere di Delia del Carril

Poi il Golpe di Pinochet trasformò completamente la vita del paese, rendendo impossibili e pericolosi gli incontri fra intellettuali, la sola frequentazione di personaggi notoriamente di sinistra era un rischio che pochi erano disposti a compiere. Ciononostante Delia, ormai anziana, ricevette dagli amici l’aiuto di cui necessitava e sopravvisse anche all’oppressione: nel 1988 il referendum pose fine al regime militare, Delia lasciò questo mondo il 26 luglio del 1989 all’età di 104 anni. 

Realizziamo questo evento in collaborazione con Opificio 330.
La mostra si inaugura mercoledì 24 Maggio alle ore 18.00 e resterà visitabile fino a domenica 11 giugno 2023, su appuntamento.